È ora di ammetterlo: il fascismo era roba di sinistra. Per noi anglosassoni di destra la parola d’ordine è “libertà” del cittadino. Ecco perché abbiamo combattuto la Seconda guerra mondiale contro la destra nazifascista. E il nostro leader durante quella guerra, Sir Winston Churchill, era un uomo di destra. Per quanto mi risulta Fini ha fatto solo due cose di destra (nel senso anglosassone) recentemente : (1) è andato a Gerusalemme per chiedere scusa per la Shoah; (2) fuma. […] Fini, secondo me, è un nazionalsocialista. Ed ecco perché non va d’accordo con Silvio “il Magnifico”. Il Cav da imprenditore crede nel mercato libero, Fini no. Fini, da post-fascista, adora lo Stato e il sociale. Alla sua conferenza stampa di venerdì ha cercato di liquidare il Cav come “illiberale” perché troppo aziendale. La verità è il contrario. L’illiberale è Fini perché post-fascista, cioè di sinistra.
Nicholas Farrell su Libero di oggi è piuttosto divertente
Ha ragione i comunisti e i fascisti vanno a braccetto, son ambedue illiberali, e dittatoriali.
Il comunismo mai ha saputo governare senza la repressione, a livello teorico si definiscono democrati e attenti a tutti, dal punto di vista pratico invece mai sono riusciti in quello che dicono, e i fascisti sono uguali. Fini in una recente intervista ha dichiarato che lui ha scielto l’MSI come reazione all’arroganza dei comunisti, e che in casa aveva suo nonno comunista convinto estimatore di Paietta.
Bene nella storia italiana i passaggi da sinistra a destra e viceversa sono ben noti, ricordiamo il duce Benito Mussolini nato come socialista e poi diventato fondatore del fascismo, Fini ripercorre all’inverso il cammino del benito nazionale.
Ben chiaro è che sia a sinistra e i cugini fascisti , sono anti autonomie e anti federalisti questa anomalia è solo italiana, tenendo conto che nel resto del mondo la sinistra è per l’antistato e al fianco dei movimenti autonomisti ed indipendentisti, basti vedere paesi Baschi, Catalogna, ecc.
Farrell ha ragione e torto.
Ragione quando dice che il fascismo è roba di sinistra.
Torto quando non vede che è Silvio ad essere amico del comunista Putin e a circondarsi di “sinistri” come Bondi (già cattocomunista non pentito) e Cicchitto (già lombardiano non pentito) e non il non più fascista Fini.
Quest’ultimo guarda a Sarko e a Cameron.
Per quanto ne so il fascismo nasce dal socialismo non prettamente di sinistra ma liberale 😉
Cara Redazione, Ella erra e di brutto. Anzi, di bruttissimo.
Il fascismo nasce dal socialismo massimalista di Mussolini, ovvero per nulla liberale (per la precisione il socialismo contrapposto a quello massimalista, allora, era quello umanitario, detto anche turatiano).
Pergiunta, il nazismo di Hitler, nasce dal Partito Operaio tedesco che era di ortodossia marxista.
Vedete un po’ voi.
Guseppe Mazzini, già alla metà dell’800, ad ogni modo, metteva in guardia sul carattere autoritario ed antiumanitario delle teorie economiche e filosofiche del già antisemita (pur di origine ebrea) Karl Marx.
Liberi di dire la propria, ma fino a prova contraria il motto fascista del “Me ne frego!” è un derivato degenerato del principio di libertà del libertarismo o della corrente liberalradicale del liberalismo, non della cultura egualitarista di sinistra!
I menefreghisti in doppiopetto blu che oggi vanno per la maggiore e fanno cricche a tutti i livelli sono proprio i cosiddetti moderati di destra che militano nel PdL.
“Me ne frego di Bombacci e del sol dell’avvenir” era il ritornello degli squadristi negli anni ’20.
Nulla di liberale e men che meno di libertario.
Se pensiamo poi che “L’internazionale è il Sol dell’Avvenire” è una frase coniata dall’anti-marxista Giuseppe Garibaldi, gia nell’800, poi……
Il “borghese in doppiopetto” o “estremista moderato” era esattamente come veniva appellato Palmiro Togliatti da parte dei liberali di Pannunzio.
Oggi, infatti, il Pd – erede diretto di que Pci – è pieno di questi “borghesi in doppiopetto” animati dagli interessi delle proprie caste e parrocchie, in barba ai lavoratori che dicono di voler difendere.
Se ne resero conto negli anni ’70 già gli extraparlamentari de “il manifesto” fra cui quel Massimo Caprara, ex segretario personale di Togliatti, che negli anni successivi scrisse numerosi saggi – prove alla mano – ove mise a nudo il “fascismo rosso” dei comunisti.
Caro Ghiani, chi ha troppi scheletri nell’armadio…….